INFERNO - CANTO XI


Dall’Edizione integrale a cura di
Pietro Cataldi e Romano Luperini ed. Le Monnier Scuola
Interpretazione cabalistica di Franca Vascellari
www.taote.it
www.taozen.it
www.teatrometafisico.it

 

In su l’estremità d’un’alta ripa
che facevan gran pietre rotte in cerchio,
venimmo sopra più crudele stipa; 3

e quivi, per l’orribile soperchio
del puzzo che ’l profondo abisso gitta,
ci raccostammo, in dietro, ad un coperchio 6

d’un grand’avello, ov’io vidi una scritta
che dicea: ’Anastasio papa guardo,
lo qual trasse Fotin de la via dritta’. 9
Viandante  e Guida,  procedendo  verso il centro dell’inferno,  giungono  all’estremita` del sesto girone  e qui per  sopportare  l’orribile  fetore che sale dai cerchi  piu` bassi  si riparano  dietro  il coperchio  di un sepolcro  dove e` scritto: ‘custodisco  papa Anastasio , condotto  all’eresia  da  Fotino’. Durante  ogni viaggio, e soprattutto  quando si compie  il ‘Viaggio  interiore’,  ogni tanto bisogna  sostare:  per  riposare, per abituarsi  alle  nuove  situazioni  (il puzzo  ed  il resto), per essere pronti  ad affrontare le nuove difficolta`, e per apprendere  qualcosa  di utile  su di esse. Ripararsi, facendosi scudo  di un coperchio , e` gia` sufficiente, se poi su di esso e` scritto  Anastasio  (= che  fa resuscitare  o rinascere)  e Fotino (= derivato  dalla  luce),  la protezione sara` anche  maggiore  per  il Viandante , che qui recupera  le ‘energie’  che  in passato  sono state capovolte di valenza  da chi vi e` ‘seppellito  sotto’. L’eresia di Fotino,  e quindi  di Anastasio,  e` consistita  nel non riconoscere  la natura  divina  del Cristo, l’Io Sono; non riconoscerla significa precludersi  ogni possibilita` di  Redenzione  o Reintegrazione,  attuabile  solo attraverso  la fioritura di Daath, la Coscienza Cristica.  (Gv. 1, 17-18: “Perché  la  Legge  fu data per mezzo di Mose`, la Grazia e la Verita` vennero per mezzo di Gesu` Cristo. Dio nessuno l’ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che e` nel seno del Padre, lui l’ha rivelato”;  cfr. ns/ commento  in  ‘Giovanni, il Vangelo’  in www.taozen.it  testi sacri.)
"Lo nostro scender conviene esser tardo,
sì che s’ausi un poco in prima il senso
al tristo fiato; e poi no i fia riguardo". 12

Così ’l maestro; e io "Alcun compenso",
dissi lui, "trova che ’l tempo non passi
perduto". Ed elli: "Vedi ch’a ciò penso". 15
La Guida consiglia  di aspettare  un poco a scendere,  per fare l’abitudine  ai  terribili  miasmi  che provengono dal basso, il Discepolo  chiede  di non sprecare  il tempo  dell’attesa,  e subito viene  accontentato.
"Figliuol mio, dentro da cotesti sassi",
cominciò poi a dir, "son tre cerchietti
di grado in grado, come que’ che lassi. 18

Tutti son pien di spirti maladetti;
ma perché poi ti basti pur la vista,
intendi come e perché son costretti. 21
Virgilio  spiega  a Dante  come  e` strutturata  la parte  inferiore dell’inferno,  negli ultimi  tre gironi:  in tre cerchi  degradanti,  come quelli che hanno appena lasciato.  Sono tutti ricolmi  di spirti maledetti  (= spettri  detti-male);  che egli impari  come sono distribuiti  e perché;  poi sara` sufficiente  guardarli.
D'ogne malizia, ch'odio in cielo acquista,
ingiuria è 'l fine, ed ogne fin cotale
o con forza o con frode altrui contrista. 24
 
Ma perché frode è de l’uom proprio male,
più spiace a Dio; e però stan di sotto
li frodolenti, e più dolor li assale. 27
Il fine di ogni malvagita`  che  suscita la ‘giustizia’  del cielo  e`ingiuria   (= offesa) e questa si procura o con la violenza o con la frode. La frode e` peccato  proprio  dell’uomo , essere ragionevole,  e` percio` il peccato  piu` grave. I fraudolenti  stanno  piu` in basso di tutti.
Di vïolenti il primo cerchio è tutto;
ma perché si fa forza a tre persone,
in tre gironi è distinto e costrutto. 30
 A Dio, a sé, al prossimo si pòne
far forza, dico in loro e in lor cose,
come udirai con aperta ragione. 33
Il settimo  cerchio , primo degli ultimi  tre, e` tutto occupato  dai violenti  ma e`diviso a sua volta in tre gironi, perché  la violenza  puo` essere rivolta contro  il Cielo, contro se stessi o contro  il prossimo e le cose, come  verra` esposto  con chiarezza in seguito. 

 In riferimento alle attribuzioni dell’albero  cabalistico,   abbiamo collocato  il settimo  cerchio, con la sua triplice  ripartizione,  nel Briah (mondo mentale)  nero, in quanto  la ‘violenza’, in tutte le sue manifestazioni,  e` relativa alla qelipah  (scoria) della  sephirah  Geburah  (Forza). E abbiamo  collocato  gli ultimi  2 cerchi, l’ottavo  e il nono, pure  nel  Briah nero,  sulla qelipah (scoria)  della sephirah Chesed  (Giustizia), perché  la ‘frode’, in tutte  le sue manifestazioni,  e` ad essa relativa  (v. albero  inferno n. 2), in quanto somma ‘in-giustizia’.  Aldila` del 666, numero  dell’Avversario Dite, Lucifero,  qelipah, (scoria) della sephirah  Tiphereth  sui tre piani( fisico-astrale-mentale   nero), c’e` il nulla, la disintegrazione   totale.

Morte per forza e ferute dogliose
nel prossimo si danno, e nel suo avere
ruine, incendi e tollette dannose; 36

onde omicide e ciascun che mal fiere,
guastatori e predon, tutti tormenta
lo giron primo per diverse schiere. 39
Al prossimo  si puo`, per violenza , dare  la morte o procurare  ferite dolorose, e alle  sue cose  si puo` attentare  con rovine, incendi, o ruberie ; percio` il primo  girone  del settimo cerchio tormenta  gli omicidi,  i feritori, i devastatori e i predoni .
Puote omo avere in sé man vïolenta
e ne’ suoi beni; e però nel secondo
giron convien che sanza pro si penta 42

qualunque priva sé del vostro mondo,
biscazza e fonde la sua facultade,
e piange là dov’esser de’ giocondo. 45
L’uomo puo` essere violento  contro  se stesso e il suoi beni: e` tale  chi si uccide,  o gioca d’azzardo,  o sperpera  le sue ricchezze,   o si lamenta  quando  invece  dovrebbe  essere  grato al Cielo per cio` che  ha ricevuto  e che dovrebbe  far ‘rendere’. (Mt. 25, 14-30). Questi violenti  vengono  puniti nel secondo girone del settimo  cerchio.
Puossi far forza ne la deïtade,
col cor negando e bestemmiando quella,
e spregiando natura e sua bontade; 48

e però lo minor giron suggella
del segno suo e Soddoma e Caorsa
e chi, spregiando Dio col cor, favella. 51
Infine si puo` far violenza  alla Divinita` negandoLa  nel cuore,  bestemmiandoLa  e  disprezzando  la sua Natura e la sua Bonta`. Pertanto  il terzo girone  del settimo  cerchio  detiene  i peccatori  del tipo sodomiti , usurai  e bestemmiatori. 
La frode, ond'ogne coscïenza è morsa,
può l'omo usare in colui che 'n lui fida
e in quel che fidanza non imborsa. 54
L’uomo  puo frodare chi si fida di lui o chi in lui non ha fiducia.
Questo modo di retro par ch’incida
pur lo vinco d’amor che fa natura;
onde nel cerchio secondo s’annida 57

ipocresia, lusinghe e chi affattura,
falsità, ladroneccio e simonia,
ruffian, baratti e simile lordura. 60
Frodare chi non si fida infrange  solo il vincolo  di amicizia naturale  tra gli uomini, percio` nell’ottavo  cerchio  sono racchiusi  i dannati che hanno peccato  di ipocrisie, adulazioni,  fatture, falsificazioni, furti, simonie, ruffianerie, baratti  ecc..
Per l’altro modo quell’amor s’oblia
che fa natura, e quel ch’è poi aggiunto,
di che la fede spezïal si cria; 63

onde nel cerchio minore, ov’è ’l punto
de l’universo in su che Dite siede,
qualunque trade in etterno è consunto". 66
Frodare chi si fida invece  oltre a infrangere  il vincolo di amicizia  naturale , infrange anche  quel qualcosa  in  piu` dato  dalla  fiducia…perché  fidarsi di qualcuno significa non doversi proteggere  da lui… percio` nel cerchio  piu` stretto  e` punito, insieme  a Dite  (= l’Avversario, Lucifero) ogni traditore.
E io: "Maestro, assai chiara procede
la tua ragione, e assai ben distingue
questo baràtro e ’l popol ch’e’ possiede. 69

Ma dimmi: quei de la palude pingue,
che mena il vento, e che batte la pioggia,
e che s’incontran con sì aspre lingue, 72

perché non dentro da la città roggia
sono ei puniti, se Dio li ha in ira?
e se non li ha, perché sono a tal foggia?". 75
Il Discepolo si dichiara soddisfatto  delle spiegazioni   ricevute, ma ecco  che ora vuole sapere  perché  gli accidiosi,  i lussuriosi, i golosi, gli avari, i prodighi  e gli irosi, sono ‘fuori’ le mura  della  citta` di Dite;  hanno  commesso  costoro  peccati  relativi   a vizi capitali  o no?
Ed elli a me "Perché tanto delira",
disse, "lo ’ngegno tuo da quel che sòle?
o ver la mente dove altrove mira? 78

Non ti rimembra di quelle parole
con le quai la tua Etica pertratta
le tre disposizion che ’l ciel non vole, 81

incontenenza, malizia e la matta
bestialitade? e come incontenenza
men Dio offende e men biasimo accatta? 84
E il Maestro  al Discepolo:  “ Usa la mente;  a che pensi?  Ricorda l’insegnamento  aristotelico:  triplice e` la ripartizione  dei peccati : 1) ci sono i peccati  di  incontenenza , di  incontinenza  (=  incapacita` di  porsi un limite  a cio` che  e` lecito  ma con limite:  riposo (vizio: accidia), nutrimento  (vizio: gola),  ricchezza  (vizio: avarizia-prodigalita`),  amore  (vizio: lussuria), fierezza (vizio: superbia),   sdegno (vizio: ira).  2) ci sono poi i peccati  di malizia,  di malvagita`:  violenza  e  frode; e infine,  3) i peccati  di  matta bestialitade,  di  matta bestialita`,  il peccato  peggiore di tutti:  il tradimento. E come,  e perché  i peccati  di incontinenza   sono meno gravi?”
Se tu riguardi ben questa sentenza,
e rechiti a la mente chi son quelli
che sù di fuor sostegnon penitenza, 87

tu vedrai ben perché da questi felli
sien dipartiti, e perché men crucciata
la divina vendetta li martelli". 90
Il Maestro  continua:  “ Se ripensi  a questa  sentenza (= affermazione)  e richiami  alla  memoria  chi sono i peccatori  al di fuori delle mura della citta` di Dite, capirai  perché  li` le loro pene sono inferiori…”
"O sol che sani ogne vista turbata,
tu mi contenti sì quando tu solvi,
che, non men che saver, dubbiar m'aggrata. 93

Ancora in dietro un poco ti rivolvi",
diss’io, "là dove di’ ch’usura offende
la divina bontade,
  e ’l groppo solvi". 96
Dante  ringrazia Virgilio  chiamandolo  sole  perché  gli chiarisce  i dubbi  a tal punto  che  gli e` ora gradito  il dubitare  quanto  poi il sapere.  E poi  chiede:  “perché  l’usura  fa violenza  al la Bonta` celeste?”
"Filosofia", mi disse, "a chi la ’ntende,
nota, non pure in una sola parte,
come natura lo suo corso prende 99

dal divino ’ntelletto e da sua arte;
e se tu ben la tua Fisica note,
tu troverai, non dopo molte carte, 102

che l’arte vostra quella, quanto pote,
segue, come ’l maestro fa ’l discente;
sì che vostr’arte a Dio quasi è nepote. 105
E il Maestro:  “La Filosofia (= scienza della  Saggezza)  aristotelica spiega  che la ‘natura’  discende dall’Intelletto  divino e dal suo operare , cioe` dal Verbo, (v. Gv. 1, 1-3, e relativo commento)  l’arte  imita  la natura,  come  fa l’allievo  col maestro, percio` l’arte  e` ‘nipote’  della Divinita`”.
Da queste due, se tu ti rechi a mente
lo Genesì dal principio, convene
prender sua vita e avanzar la gente; 108

e perché l’usuriere altra via tene,
per sé natura e per la sua seguace
dispregia, poi ch’in altro pon la spene. 111
 
Ma seguimi oramai che ’l gir mi piace;
ché i Pesci guizzan su per l’orizzonta,
e ’l Carro tutto sovra ’l Coro giace, 114

e ’l balzo via là oltra si dismonta".

E ancora  la Guida prosegue:  “Dalla  natura e dall’arte , come dice  la Genesi  (Gn. 3, 17-23), l’uomo deve trarre il proprio guadagno  e  moltiplicare  la sua specie;  l’usuraio  invece  disprezza la natura e l’arte perché  ripone  le speranze del guadagno  in un altro uomo, sfruttandolo. Ma ora andiamo , e` il momento  giusto, sta per sorgere il sole, e gli astri, ci favoriscono l’ulteriore  discesa”.

L’usuriere (= usuraio) e` colui che presta il denaro  con un interesse  illegale,  usurando (=

consumando)  la sua ‘vittima’ fino a schiavizzarla;  infatti  anticamente  il  debitore  insolvente  diventava  schiavo  del  creditore. La violenza  dell’usuraio  produce  quindi  una triplice  offesa: alla Vita, alla Giustizia, alla Legge. 

Si dice  che  il Viaggio  ultraterreno  dantesco  inizi  nella  notte  tra il giovedi` e il venerdi` santo del  1300, con l’ingresso nell’inferno  il venerdi` di Passione. Il primo giorno  e`dunque  passato. Qui, per affrontare la parte  piu` difficile e pericolosa  del Viaggio,  vengono  suggerite  due  indicazioni  che  permettono  di riprendere  il cammino  dopo  il riposo ( il sole sta sorgendo nuovamente):  i Pesci, che  appaiono  all’orizzonte   e ‘l Carro , che si trova in direzione  del vento  di nord-ovest (Cauro). Che cosa puo` significare  tutto cio`?  Quando  in un sogno compaiono  i ‘pesci’ cio`  vuol dire  che  nel  mare  dell’inconscio   si sta movimentando  qualcosa  di molto  importante , e che percio` il  nostro ‘carro’interiore , il nostro agire,  deve prendere la direzione  nord-ovest  (attivita` controllata  al massimo, con determinazione  e  protezione),  il resto verra` da se`.  Tutto il Viaggio  durera` una settimana:  tempo simbolico  relativo  ad un ciclo completo  che coincide  con  il rito della  passione-morte-resurrezione  del  Maestro  Gesu`, il Cristo, con cui il Discepolo  deve  identificarsi.

 



Indietro