Il Doponauta di Giovanni Minio

 

Dopo.... / venne il Doponauta. / Dopo le lotte / dopo le guerre / dopo di tutto / dopo il tempo / il Doponauta pote` vivere. / I laghi erano secchi / i mari ghiacciati / le colline aride / ma lui visse / e continuo` la specie. / Dopo la specie / dopo aver vinto / dopo aver perso / dopo essere stato l'ultimo / dopo essere stato il primo / dopo la confusione / dopo la saggezza / dopo la speranza / dopo la disperazione / dopo la calma e la frustrazione / il Doponauta / venne a galla... / comincio` a vogare, / comincio` a nuotare / a danzare; / nel vocio infinito, / nel perpetuo avere, / nel perpetuo dare, / nello stare, / nello spaziare, nel dialettico avanzare / d'uno stormo di note, / nel continuo inoltrarsi di parole, / nell'affrancare, / nel comunicare, / nell'affrontare / dopo la fine... / il Doponauta / continuo` a vagare tra gli usi, / i costumi e le genti, continuo` ad aprire le menti, / continuo` a vedere, / a rendere vere / le cose di ieri... / dopo i sentieri / dopo i giorni finiti... / dopo gl'infiniti... / continuo` a camminare, / dopo il tutto / dopo il niente... / e` ancora la` / ad osservare... ancora li` ...li` / per amare.

 

 

Il Doponauta di Giovanni commento di Franca Vascellari

Abbiamo scelto di commentare la poesia Il Doponauta tra quelle del libro che Giovanni ci ha donato prima di tutto perche` e` la poesia che da` il titolo al libro  e poi perche` ci e` sembrata la piu` bella e significativa.
Iniziamo con l'esaminarne il titolo: Il Doponauta. Nauta e` tipica parola di termini composti come 'argonauta', 'astronauta', 'cosmonauta' e riporta al mito di 'Ulisse' v. www.taote.it  miti, ma qui, preceduta dalla parola dopo, che significa 'venire appresso, succedere, stare oltre', vuole invece esaltare il risultato della visitazione di quel mito, vissuto pienamente e 'oltre'-passato.
Dopo.... / venne il Doponauta. / Dopo le lotte / dopo le guerre / dopo di tutto / dopo il tempo / il Doponauta pote` vivere.  Colui che emerge da lotte, guerre, e` sicuramente provato, ma chi emerge dal tutto e dal tempo dovrebbe essere 'ri-nato'.
I laghi erano secchi / i mari ghiacciati / le colline aride / ma lui visse / e continuo` la specie.
Qui, in questo 'luogo' (il Malkuth, il Regno, il mondo fisico, della personalita`) le lotte  e le guerre hanno provocato, come fanno sempre, danni enormi all'ambiente, ma se quest'ambiente e` l'interiorita` del poeta, allora egli, avendo preso atto di tali danni, dovrebbe sapere che il suo compito  e` quello di rinnovare e rivivificare il suo 'ambiente'.
Il Mumonkan dice: "Quando il tuo arco e` rotto e le tue frecce sono finite, / In quel momento tira! /Tira con tutto te stesso!" E` stato detto: "Il limite dell'uomo e` la possibilita` di Dio". Quando si raggiunge il proprio limite e si continua coraggiosamente ad avanzare, sforzandosi con tutto se stessi, ci si puo` 'aprire un varco' , e puo` sopraggiugere la 'trasformazione', cioe` si puo` rinascere a se stessi. Ma allora i laghi secchi dovrebbero essere alimentati da fiumi di Acqua limpida (si deve compiere la purificazione dell'astrale -Yetzirah- inferiore), i mari ghiacciati (astrale -Yetzirah- superiore) dovrebbero essere sciolti dal calore benefico del Sole (Tiphereth, centro del cuore), le colline (alture che si possono omologare alle aspirazioni verso l'alto -Briah-) dovrebbero essere irrorate dalle Pioggie Fecondanti (dalle intuizioni dello Spirito -Aziluth-), solo cosi` diverrebbe possibile per il Doponauta 'vivere' davvero e continuare la 'specie'.
Dopo la specie / dopo aver vinto / dopo aver perso / dopo essere stato l'ultimo / dopo essere stato il primo / dopo la confusione / dopo la saggezza / dopo la speranza / dopo la disperazione / dopo la calma e la frustrazione ...
Giovanni vuole ora comunicarci piu` dettagliatamente i particolari della sua 'navigazione', del suo andar per il mare della vita, vuole descriverci le avventure del suo peregrinare, che e` quello di tutti coloro che prendono coscienza della Vita come viaggio iniziatico, viaggio di sofferenza e conoscenza: specie   e` un termine che puo` significare anche 'meraviglia' e sintetizza lo stupore dell'esistenza...quindi dopo la meraviglia, il vincere e perdere, il progredire e regredire, lo sbagliare e imparare, lo sperare e disperare, l'appagarsi e sentirsi delusi che sono tutti 'opposti' a cui noi tutti siamo soggetti in questa realta` di contrasti e battaglie, cfr. B. Gita canto II, v. 14 ("... i contatti dei sensi che producono caldo e freddo, piacere e dolore, vanno e vengono e sono impermanenti; soffrili o Bharata!") se si riesce a superare tutto questo, ci si puo` permettere di diventare un 'salvato dalle acque'  difatti...

 il Doponauta / venne a galla...: emergere dalle acque comporta pero` il dovere di 'darsi da fare' non piu` solo per se stessi, ma anche per gli altri di cui, in un certo qual modo, siamo diventati responsabili.

... Comincio` a vogare, / comincio` a nuotare / a danzare: quello che prima era pesante fardello puo` diventare danza , gioco, anche se molto impegnativo, anche se molto faticoso...

 / nel vocio infinito, / nel perpetuo avere, / nel perpetuo dare, / nello stare, / nello spaziare, nel dialettico avanzare / d'uno stormo di note, / nel continuo inoltrarsi di parole, / nell'affrancare, / nel comunicare, / nell'affrontare / dopo la fine...

Ad ogni fine segue un nuovo principio, ad ogni andata segue un ritorno (I Ching esagramma n. 11, la Pace)...e  serpeggiante e` la via (I Ching esagramma n. 24, il Ritorno), pero` questo 'Ritorno' non e` un monotono e sterile ripetersi degli eventi, ma una sempre rinnovata gioia di esprimersi nell'eterna spirale della Vita, in cui di nuovo dobbiamo affrontare i contrari. 

/ il Doponauta / continuo` a vagare tra gli usi, / i costumi e le genti, continuo` ad aprire le menti, / continuo` a vedere, / a rendere vere / le cose di ieri... / dopo i sentieri / dopo i giorni finiti... / dopo gl'infiniti... / continuo` a camminare, / dopo il tutto / dopo il niente... / e` ancora la` / ad osservare... ancora li` ... li` / per amare.  

Nello Zen dei "Dieci Tori" e` detto che 'dopo' l'avventura della scoperta del Toro, 'dopo' la sua cattura, 'dopo' averlo trasceso, 'dopo' aver raggiunta la Sorgente, si deve tornare al Mercato, al Mondo di  tutti i giorni, 'scalzi e col petto nudo'  e si sara` sempre colmi di beatitudine, perche`si e`   scoperta La Compassione.
Noi auguriamo al
Doponauta Giovanni, con i suoi meravigliosi 53 anni di vita, di aver davvero imparato "con tutte le sue 360 ossa e con tutti i suoi 84.000 pori " (v. Mumonkan koan n. 1 ) che lo scopo della vita e` Amare.

Grazie.

Franca  Vascellari



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