Quinto disegno di Maurizio

 

 

 

Commento al disegno n. 5 di Maurizio

Maurizio  ha portato al gruppo questo disegno (che e` il quinto da quando abbiamo iniziato a lavorare su “Antigone”) quale  commento al sogno n. 6 di Marijana (v. www.taote.it  sogni) e passando il foglio fotocopiato ha aggiunto: “…questo e` quanto cercherei di rappresentare sul palco in un onirodramma”. Il disegno, come al solito, e` stato accolto dal gruppo con ammirazione, Cristiano ha detto: “Maurizio ora porta come lavori disegni-commenti per farci vedere quanto e` bravo!”. Noi abbiamo chiesto quanto tempo gli ci era voluto per ‘buttalo giu`’, ci ha risposto:”pochi minuti” e quando erano state disegnate le mani, e ci ha detto che quelle erano state la prima cosa. Tenendo presente che Marijana recita la parte di Antigone nel nostro laboratorio teatrale, e che ogni elaborato e` un autoritratto dell’autore, possiamo dire che questo e` il quinto lavoro di Maurizio su ‘Antigone’, vissuto attraverso il sogno di Marijana.
Dal nostro punto di vista la prima cosa che colpisce nel disegno sono le mani (la mano ha 5 dita, 5 e` il numero della mano e questo e` il disegno n. 5 di Maurizio, l’Archetipo n. 5 e` quello del Pontefice, ‘ponte’ tra l’umano e il Divino). Ben sette mani si trovano nella parte alta del disegno: mani che donano, mani amorevoli, mani gioiose e quattro nella parte bassa: mani che ghermiscono, mani non amorevoli, mani sofferenti.
La simbologia della mano e` vastissima, noi ci limiteremo a ricordare che la mano indica il ‘potere’: ci viene in mente la mano di Dio che quasi tocca quella di Adamo nella ‘creazione’ della Cappella Sistina di Michelangelo; poi pensiamo che nell’iconografia cristiana Cristo viene definito la mano destra di Dio; che il vescovo impone le mani sul capo del nuovo sacerdote nella consacrazione ecc.. Inoltre le mani aperte e levate in alto simboleggiano preghiera, ricettivita`, penitenza; la mano aperta e posta sulla Bibbia nel tribunale indica giuramento, la mano rappresenta anche la parte per il tutto: fino a poco tempo fa nel matrimonio l’aspirante fidanzato chiedeva la ‘mano’ della sposa al di lei padre. Le mani strette di due persone indicano alleanza, fedelta`. Al negativo “lavarsi le mani” come fece Pilato per Gesu` (Mt. 27, 24), relativo a qualche problema, indica rifiuto di responsabilita`; “avere le mani sporche” indica essersi macchiati di qualche colpa.  Infine: le nostre mani ci nutrono, ci vestono, ci consolano, e sicuramente esiste una corrispondenza tra le linee della nostra mano e il nostro destino.

Ma torniamo alle mani del ‘sogno’ mauriziano sul ‘sogno' marijano.

Le 7 mani in alto possono essere omologate al ‘mondo’ di Atziluth, alle 7 fiamme del centro Daathico, ai Sette  Elohim della creazione, tutte e sette, in modo diverso (ogni mano e` diversa dalle altre) donano a Maurizio-Marijana, la figura centrale con la mano alzata e chiedente, le loro sette virtu`:Fede, Speranza, Carita` Prudenza, Giustizia, Fortezza, Temperanza, oppure i 7 Doni dello Spirito Santo: Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Scienza, Pieta`, Timor di Dio.  La figura centrale, un’alata e dolce ‘Antigone’, assorta ma serena, seduta sui talloni, in una posizione morbida, quasi in meditazione, e` circondata da molteplici elementi simbolici: prima di tutto le ali sulla destra del disegno, due grandi ali, bianche in alto, piu` scure in basso; esse vestono  il personaggio centrale formandogli dietro come una nicchia, una specie di ‘grotta’ protettiva, morbida e calda. A sinistra  in alto un cartiglio con sopra scritto in tedesco “Marijana Traum Sechste” letteralmente “Marijana Sogno (o Desiderio) Sesto”. Ali e cartiglio, per la loro posizione, possono essere attribuiti al mondo di Briah, le ali rappresentando l’intuizione di Maurizio-Marijana che e` fiorita in 3 petali sulla fronte di ‘Antigone’, il cartiglio rappresentando la sua intelligenza  razionale; esso e` sigillato da un fiore a 4 petali; questi 3+4 = 7 petali ci riportano alle 7 mani degli Elohim Superni ed ai loro doni ‘ricevuti’ e messi a frutto. Scendendo piu` in basso a sinistra nel disegno troviamo il busto di una statua greca, incoronata di alloro. Siamo nel mondo di Yetzirah, con riferimento alle Sephiroth Hod-Netzach. Nel sogno di Marijana lo zio immobile ed algido si fonde con la statua greca nel momento del triplice bacio ortodosso, qui invece, niente bacio,  resta solo la statua di marmo, fredda, anche se ornata d’alloro. Chi o che cosa rappresenta per Maurizio tale figura? Probabilmente e` ancora il ‘suo’ Creonte che si riaffaccia nel suo astrale.
Ancora piu` in basso, a destra, piu` o meno a livello dei piedi di ‘Antigone’, piedi che pero` essa tiene celati sotto di se`, troviamo un grosso libro
  dalle scritte incomprensibili. Mentre il cartiglio in tedesco e` chiaro e puo` essere, riferito al sogno di Marijana, quella parte del linguaggio tedesco dell’opera teatrale che essa riesce a comprendere razionalmente, questo libro, omologato al Malkuth per la sua posizione, per la sua oscurita` puo` rappresentare il libro della Vita, a volte davvero incomprensibile perché oscuro o oscurato, come quella parte del linguaggio in tedesco dell’opera teatrale che Marijana riesce a con-prendere solo affettivamente o coll’intuizione . A sfiorare questo libro delle Vita,  c’e` una della 4 mani del mondo ‘disotto’ quelle che soffrono e danno sofferenza. Le 4 mani che fuoriescono dal sottosuolo, dalle profondita` della terra di ‘Antigone’, possono corrispondere a 4 qelipoth, per le quali la stessa Antigone sembra chiedere grazia alle Sette Mani Superne.
Se consideriamo il quinto disegno di Maurizio l’evoluzione del primo attraverso gli altri tre intermedi, e raffrontiamo i due disegni, notiamo che nell’ultimo disegno il volto dell’eroina si e` affilato e addolcito, che essa si e` messa in contatto col mondo dei Superni, che il suo centro Daathico ha fiorito, che le sono spuntate le ali, che conosce il suo Sesto
  Sogno (l’Archtipo relativo al n. 6  e`quello del “Bivio”, la scelta tra la Via di destra e quello di sinistra) e il libro della Vita e che ha ‘dato la Morte’ al male, infatti le 4 mani che fuoriescono dalla terra ricordano l’Archetipo n. 13, quello della ‘Morte’ che recide con la sua falce tutto cio` che e` negativo, e che deve essere trasmutato.  Notiamo infine che in questo disegno, come in quelli di Creonte (il male), la sua firma Maurizio l’ha posta al disopra del mondo sotterraneo, a significare il suo deciso rifiuto dello stesso e della sofferenza che comporta.

Grazie. F.V.

 



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