Riflessioni sul Vangelo di Giovanni

“In principio era il Verbo”

Tutto il Vangelo di Giovanni è improntato sul suono delle parole di Gesù che lo rendono vivo come se fosse ascoltato oggi.

“Il Verbo era presso Dio e Dio era il Verbo”
La parola di Dio rompe il silenzio che vi era “in principio” e crea il mondo (Big Bang).
Nei sei giorni della creazione, mentre Lui di volta in volta pronuncia le singole parole il mondo si viene creando: la luce, il firmamento, le acque, la terra,…

“Tutto per mezzo di Lui fu fatto e senza di Lui non fu fatto assolutamente nulla di ciò che è stato fatto

 Ma Dio nessuno l’ha visto, anche è stata udita la sua voce divina.

 “Il Verbo si fece carne e dimorò fra noi”

Gesù Cristo, Verbo incarnato, fattosi Uomo, fa sentire la sua voce umana, che è voce di salvazione: “Non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo”.

“In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini” Luce e vita sono due verità teologiche fondamentali. La vita è prospettata non in senso biologico, ma in senso assoluto. Luce e vita esprimono la pienezza dell’esistenza, nell’unione e nell’amore fra gli uomini, Di qui il messaggio evangelico di Gesù agli apostoli: “un comandamento nuovo vi do, che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Da questo riconosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri”.

Con la parola, logos, Gesù è creatore di vita nel senso più profondo: creatore di vita salvifica.

Provando a percepire il suono della voce di Gesù nei vari “segni” che ha manifestato durante la sua vicenda terrena, si può distinguere il timbro, ogni volta differente, che rende straordinario ogni suo messaggio. Nel fermare gli assalitori dell’adultera intenzionati a lapidarla, la voce che ha usato  dicendo “chi è senza peccato scagli la prima pietra” sarà stata sottile e penetrante, come il vento fra le rocce che le spacca e le sgretola. Nel chiamare Lazzaro, sepolto nella grotta chiusa da un masso, la voce avrà avuto l’effetto di un tuono per il timbro acuto e sonante simile a vento impetuoso che scuote e rianima. Sembra invece di udire un suono aspro e veemente nel momento in cui con furore e sdegno scompigliava i banchi dei cambiavalute. Così, scarno ma fermo e sconcertante doveva apparire il suono della sua voce davanti a Pilato.

Ogni cambiamento di voce contribuiva a incidere nel vivo sulla coscienza di chi lo ascoltava.

La parola è suono ,vibrazione, esprime esattamente ciò che germina e si produce nell’intimo. Nella storia dell’umanità, le vibrazioni dell’anima si sono presentate all’esterno, dapprima sotto forma di canto, poi di poesia (all’inizio probabilmente cantata) e infine come parola “parlata”. Nell’esprimere il desiderio di far accadere qualcosa, la parola ha rivelato il suo fondamento creativo, la facoltà di creare le circostanze.

La parola può salvare. La parola può uccidere

La parola può trasformare, redimere, unire. La parola può provocare, dividere, sconvolgere.

Bene-dire

Male-dire

Ogni parola ha il suo effetto, che si ripercuote inevitabilmente anche su chi l’ha pronunciata. 



Indietro